30 novembre 2021

THE EMPIRE OF GOLD by S.A. Chakraborty | Recensione


Miei carissimi lettori,

In occasione dell'uscita dell'IMPERO DI ORO in Italia, oggi vi propongo la recensione di questo ultimo, magnifico terzo volume. Ho cercato di non fare spoiler per chi deve ancora leggerlo, ovviamente ci sono spoiler per chi non ha ancora letto il secondo volume.

Ho tantissima voglia di chiacchierare con qualcuno del finale, per cui vi aspetto nella sezione commenti o scrivetemi un DM su Instagram (@lilysbookmark) !!! 

[DISCLAIMER: avevo la copia in Inglese e avendo letto tutta la serie in lingua ho continuato a leggerla in quella edizione.]

Informazioni e Trama

Titolo: L'IMPERO DI ORO
Titolo Originale: The Empire of Gold
Autrice: S.A. Chakraborty
Serie: The Daevabad Trilogy #3
Data di pubblicazione: 30 Novembre 2021
Lingua: inglese
TRAMA: 
Daevabad è caduta. La città ha perso la sua magia e ora Banu Manizheh, capo dei daeva, e Dara, il suo comandante resuscitato, devono rappezzare la loro fragile alleanza e fare di tutto per restituire la pace a una popolazione agguerrita e disperata. Dara però è affranto dalla perdita dell'amata Nahri e tormentato dai demoni del suo oscuro passato. Per non soccombere, sa che deve affrontare scomode verità sulla sua storia e mettersi al servizio di quelli che ha sempre considerato nemici. Sfuggiti per un pelo alle loro famiglie assassine e alle letali politiche di Daevabad, Nahri e Ali ora sono al sicuro al Cairo. Ma anche loro devono affrontare scelte difficili. Nahri sembra ritrovare la serenità nei vecchi ritmi e nella quotidianità familiare della sua patria, ma la devasta sapere che le persone care che ha lasciato a Daevabad e il popolo che la considerava una salvatrice sono alla mercé di una nuova tiranna. Anche Ali non può fare a meno di guardarsi indietro, ed è deciso a tornare per salvare la sua città e ciò che rimane della sua famiglia. Quando va a cercare aiuto nella terra di sua madre, scopre che il suo legame con i marid, i misteriosi elementali dell'acqua, è molto più profondo di quanto credesse, e minaccia non solo il suo rapporto con Nahri, ma anche la sua stessa fede. Mentre la pace diventa sempre più sfuggente e vecchie conoscenze si rifanno vive, Nahri, Ali e Dara comprendono che, per ricostruire il loro mondo, dovranno forse combattere contro chi un tempo amavano, e difendere coloro che in passato hanno ferito. 


La serie


THE EMPIRE OF GOLD (titolo italiano L'impero di Oro)

Questa è sicuramente una delle recensioni più difficili che io mi sia mai apprestata a scrivere da quando ho aperto il blog, e infatti credo proprio che sarà più un flusso di coscienza che una recensione vera e propria. Vorrei avere il potere di rendervi partecipi delle mille emozioni che hanno accompagnato la lettura di questo romanzo e il senso di soddisfazione che ho provato nel leggere l’ultima frase della serie.

Dire che ho amato follemente questo libro, anzi l’intera serie, è riduttivo. Credo che la serie della Chakraborty sia una delle poche lette nella mia vita da lettrice capace di imprimere un’impronta così profonda su di me, soprattutto per alcune tematiche affrontate dall’autrice che a mio parere trovano ampia risonanza andando oltre il contesto fantasy del libro stesso.


The empire of Gold di S.A. Chakraborty
si apre su una Daevabad ormai quasi del tutto distrutta; Nahri e Ali sono scomparsi tra le acque del lago che circonda la città e con essi anche tutta la magia. Dara invece si trova a dover fare i conti con una Manizheh sempre più fuori controllo, mossa da un insopprimibile desiderio di vendetta che offusca anche le buone intenzioni che sembravano muoverla all’inizio.

In questo terzo e ultimo volume, l’autrice raccoglie tutti i fili dell’intricata trama intessuta finora, congiungendoli insieme per tirarne finalmente le somme. In The Empire of Gold, ciascuno dei nostri protagonisti si trova a dover fare i conti con il proprio passato e con quel lato oscuro della loro personalità che per troppo tempo avevano tentato di ignorare.

La Chakraborty è riuscita infatti a regalarci un’evoluzione dei personaggi a dir poco magistrale. Ogni esperienza ed episodio che Nahri, Ali e Dara affrontano nel corso della serie, per quanto apparentemente piccoli e insignificanti possano sembrare, si rivelano invece essere fondamentali per la loro crescita, forgiando il loro carattere e rendendoli profondamente diversi da come li avevamo conosciuti all’inizio di questa avventura.

“She told me to keep myself whole. 
That there wasn’t any shame in taking care of yourself 
in order to help those who needed you.”

Forse una delle trasformazioni più profonde è quella vissuta da Ali. All’inizio trovavo il suo personaggio irritante e i suoi capitoli estremamente noiosi. Poi qualcosa accade nel corso del secondo libro, e Ali diventa un personaggio decisamente migliore al quale è impossibile non affezionarsi. In The Empire of Gold, Ali dovrà confrontarsi con un’eredità che non aveva considerato, sfidando tutti quei pregiudizi che da sempre avevano caratterizzato la sua visione del mondo. Solo nel momento in cui deciderà di abbracciare e accettare quel lato da sempre ripudiato di sé, la sua trasformazione potrà dirsi compiuta e potrà finalmente sentirsi a casa e a suo agio nella propria pelle. 

Passiamo ora a Dara, quello che a tutti gli effetti è il mio personaggio preferito. In The Kingdom of Copper e The Empire of Gold, Dara ha compiuto azioni terribili pensando, anzi sperando, in cuor suo di far qualcosa di buono per il suo popolo oppresso da secoli. Solo quando è troppo tardi per cambiare il corso degli eventi, capisce che uccidere per vendicare coloro che sono stati uccisi a loro volta non è affatto la soluzione giusta.  In questo senso credo che Dara sia forse il personaggio più “umano” tra tutti, sbaglia alla grande e quando se ne rende conto cerca in tutti i modi di redimersi, rischiando però di causare ancora più danni.  Solo grazie all’amore profondo che prova per Nahri e per il suo popolo, Dara riuscirà a tornare sulla retta via, decidendo di combattere per la libertà da qualsiasi oppressione… anche se la strada che sarà costretto a intraprendere è solo tortuosa e tutta in salita.

E poi c’è Nahri, la nostra piccola ladra alla ricerca del suo passato e del suo posto nel mondo. In The Empire of Gold, anche Nahri sarà costretta a compiere scelte difficili, accettando un destino per il quale non si è mai sentita pronta ma che è sempre stato impresso nella sua natura. Forse una delle lezioni più importanti che Nahri ha dovuto imparare in questa avventura è stata quella di saper condividere i suoi fardelli, accettando aiuto dalle persone che la amano e che nonostante tutto non l’abbandoneranno mai. 

In The Empire of Gold, la Chakraborty porta i suoi personaggi all’estremo delle forze, spingendoli fino all’orlo di un baratro sia fisico che emotivo, costringendoli a vivere il loro peggior incubo e a confrontarsi con quell’oscurità che alberga da sempre in ciascuno di loro. Solo affrontando tutto ciò potranno crescere e trovare il loro lieto fine. 

The Empire of Gold è un romanzo in cui il sacrificio, l’amore in ogni sua forma e la Libertà sono gli elementi chiave. Lo stile dell’autrice è straordinario, ricco di immagini evocative e capace di trasmettere emozioni così vivide tanto da sconvolgere il lettore nel profondo. La Chakraborty è riuscita ad intessere abilmente la trama degli eventi con una cura nei dettagli tale da sembra a volte troppo lenta, certo, ma che non poteva essere scritta altrimenti, acquistando alla fine significato.  È stata talmente brava a immortalare le emozioni dei personaggi sulla pagina tanto che ad un certo punto mi sono ritrovata a gioire per una ship che non sapevo nemmeno di desiderare all’inizio, ma che nel momento della sua concretizzazione era l’unica che effettivamente aveva sempre avuto senso.

“Dara hesitated and then spoke. 
“If what I have seen is true, it means there is peace for the worst of us. 
Rest for those who do not deserve it. 
It was beautiful. 
And it spoke to a mercy this world does not deserve.”

The Empire of Gold di S.A. Chakraborty è uno dei migliori finali di serie che io abbia mai letto. Anche se non è finito esattamente come avrei desiderato, giunta all’epilogo sapevo dentro di me che quello sarebbe stato l’unico vero finale che ciascuno dei personaggi si meritava dopo tutto quello che avevano dovuto affrontare nel corso della storia. Confesso di aver pianto (pure tanto!), ma non avrei potuto sperare in un finale migliore: niente viene lasciato al caso e la sensazione che si ha alla chiusura è di grande soddisfazione e completa risoluzione. E tanta, tanta nostalgia… <3


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