Cari Bookworms,
scusate l'assenza in questo week end di Pasqua, ma ho approfittato delle giornate a casa per potermi riposare un po' e leggere, leggere e leggere! XD
Oggi vorrei condividere con voi l'incipit di un romanzo che mi incuriosisce moltissimo e che ovviamente è finito nella mia infinita wishlist.
Si tratta di The Forbidden Wish di Jessica Khoury, una sorta di retelling di Aladdin. in cui la protagonista è il genio della lampada, Zahra !
Informazioni e trama
Titolo: THE FORBIDDEN WISH
Autore: Jessica Khoury
Editore: Razorbill
Data di pubblicazione: 23 febbraio 2016
Lingua: inglese
TRAMA:
Lei è la più potente Jinni di tutti.
Lui è un ragazzo di strada.
Il loro amore sconvolgerà il mondo...
Quando Aladdin scopre la lampada del jinni Zahra, Zahra viene riportata in un mondo che non ha visto da centinaia di anni - un mondo dove la magia è vietata e l'esistenza stessa di Zahra è illegale. Dovrà quindi celare la sua identità per restare viva, usando un'antica magica muta-forma, fino a quando il suo nuovo padrone non avrà esaudito i suoi tre desideri.
Ma quando il Re dei Jinn offre a Zahra la possibilità di essere liberata dalla sua lampada per sempre, lei coglie l'opportunità... solo per scoprire di essersi innamorata di Aladdin.
Quando salvare se stessi significa tradire colui che si ama, Zahra sarà costretta a decidere una volta per tutte: se ottenere la propria libertà o perdere il proprio cuore?
Mentre il tempo si srotola e i suoi nemici si avvicinano, Zahra si ritrova sospesa tra pericolo e desiderio in questo affascinante retelling di Aladdin.
[Capitolo 1]
Percepisco il ragazzo nel momento in cui mette piede nella caverna.
Per la prima volta da secoli, mi muovo.
Sono fumo in una lampada, e mi avvolgo in spirali e mi distendo, scuotendo da me la letargia di cinquecento anni. Mi sembra di essermi quasi mutata in pietra.
Il rumore dei suoi passi mi fa sussultare come il rombo di un tuono, e scatto completamente sveglia.
Spingo contro i lati della lampada, chiamandolo, ma ovviamente non può sentirmi. Egli è solo un comune ragazzo umano. Egli non può udire il grido di una jinni, uno spirito della lampada, colei che concede desideri.
Il ragazzo è solo, e percepisco la cautela dei suoi passi mentre attraversa l'entrata della caverna nascosta. Lo raggiungo con il mio sesto senso, lo seguo mentre cammina verso la stretta scalinata scolpita nella pietra arenaria, mentre le sue dita scorrono lungo l'antico muro inciso di simboli, il loro significato perso nel tempo. Quanto è strano, Habiba, dopo la mia lunga solitudine, percepire qui la sua presenza: come una luce in fondo all'oscuro, oscuro mare.
Arrivo più lontano che posso, percependo il suo respiro tranquillo, il suo cuore battere. Chi è? Come è riuscito a trovare questo posto? E' solo un ragazzo, un momento nel tempo destinato a svanire presto. Ho conosciuto mille e uno ragazzi come lui. Conoscerò mille e uno altri ragazzi come lui. Egli non è nulla. Mi dico questo, così non spererò in lui. Non ho il permesso di sperare.
Mi è proibito un desiderio per me stessa.
E così non penserò al mondo di fuori, al cielo aperto, all'aria fresca e alla luce del giorno. Non mostrerò quanto pazzamente, profondamente, disperatamente voglio che il ragazzo porti la mia lampada fuori da questa maledetta oscurità. Invece, mi piego e ripiego, vortico e arriccio, aspettando con il fiato sospeso.
Il mio sesto senso è sfocato, è come guardare un pesce nuotare in una pozza d'acqua increspata, e devo concentrarmi molto per focalizzarlo.
Egli porta una piccola torcia, che tiene in alto mentre guarda all'interno della grande caverna, non proprio una vera caverna, ma una vasta, echeggiante sala, una volta parte di un grande palazzo inghiottito a lungo dalla guerra e dal tempo. Ora giace nelle profondità del deserto, una rovina tra molte, seppellita tra strati di sabbia e memorie.
Le colonne della torre sopra il mio intrepido visitatore, sostengono un soffitto perso nell'ombra. Incisioni avvolgono i pilastri: leoni dalla bocca spalancata, cavalli alati, draghi sputa fuoco. I gioielli incastonati nei loro occhi brillano lievemente, come se osservassero il ragazzo con silenziosa malizia, proprio come una volta essi guardavano le sfavillanti e colorate persone che vivevano lì secoli fa, prima che la città affondasse nella sabbia.
Questo posto è infestato di fantasmi, e io sono uno di loro.
"Per tutti gli dèi," il ragazzo mormora, le sue parole sommesse scivolano attraverso l'enorme volta. Sostiene la sua torcia, e la luce emana da lui in una pozza dorata.
Ha ragione ad essere sbalordito. Questa non è una stanza ordinaria, ma è stata un tempo un luogo sacro all'interno del palazzo reale di Nerubyan, dove molto tempo fa, una bellissima giovane regina desiderò un giardino che non avesse eguali, dove potesse riposarsi e meditare.
E' stato uno dei migliori desideri che ho realizzato.
Il pavimento è ricoperto da fili delicati d'erba, ognuno scolpito da puro smeraldo. Alberi bassi e frondosi con foglie di giada luccicano sotto un alto soffitto a volta punteggiato di diamanti splendenti, come stelle nel cielo notturno.
Dagli alberi pende della frutta: mele di rubino, limoni d'oro, prugne d'ametista, bacche di zaffiro. Essi scintillano e luccicano, milioni di gioielli tagliati con precisione tale da non poter essere eguagliati da nessuna arte mortale. A terra, tra l'erba brillano fiori delicati di topazio e lapis lazuli. Bisogna guardare da vicino per realizzare che non si tratta di alberi o fiori veri ma pietre preziose.
Il ragazzo cammina come se fosse in un sogno, senza battere ciglio, senza respirare. Non si vede nemmeno una singola pianta vivente, eppure sembra più vivo di ogni altro giardino nel mondo di sopra. Per gli ultimi secoli, questi frutti gioiello sono stati i miei costanti e soli compagni. Il più grande tesoro in tutto il mondo, così privo di conforto quanto una luce per un cieco.
Il ragazzo esita troppo a lungo.
L'aria è densa di antica magia Jinn, una traccia della grande guerra combattuta qui tanti secoli fa. Si attacca ai muri, sgocciola dal soffitto, si addensa tra le radici dorate degli alberi gioiello.
Riempie le vuote rovine già mezze immerse nel deserto, i lunghi corridoi che si sgretolano e allungano come radici, collegando le torri e le sale e le dispense.
La città è ad un soffio dal collassare interamente. Per cinquecento anni questa magia si è agitata e attorcigliata nelle sue camere, sviluppandosi verso l'alto come gas sotto terra, aspettando una scintilla che la facesse incendiare.
Questo ragazzo è quella scintilla.
Che cosa ne pensate?
Avete letto il romanzo??
se si, scatenatevi nei commenti... io sono davvero incuriosita!
Buone Letture,