in fondo per noi innamorati della lettura è sempre festa, l'importante è avere un bel libro a farci compagnia.
In questa domenica piovosa, vorrei parlarvi del nuovo romanzo SOLSTICE - EQUINOZIO DI PRIMAVERA di C.E.A Bennet, seguito de L'Incantesimo d'Inverno.
Sicuramente avrete sentito parlare del primo romanzo e a breve spero di riuscire a condividere con voi anche la recensione.
Vi lascio ora qualche informazione sul romanzo e un piccolo estratto. Enjoy !
Informazioni e Trama
Titolo: Solstice – Equinozio di primavera
Autore: C.E.A Bennet
Editore: Self publishing da piattaforma StreetLib
Anno di pubblicazione: 2016
Genere: Fantasy – Paranormal romance – Young adult
Prezzo di copertina: 2.99 euro
Illustrazioni Umberto Brambilla
TRAMA: Anno nuovo, vita nuova. A Emma Hataway non è mai sembrato più vero da quando, ripresi i sensi in un letto d’ospedale, è costretta a fare i conti con un’amnesia che ha cancellato buona parte dei suoi ricordi.Cosa è accaduto la notte di Capodanno? Louis è stato davvero sconfitto o tornerà per avere la sua vendetta? Perché non ricorda più nulla di Alec, amico d’infanzia da sempre?Le sorelle Hataway cercano di tornare alla vita di tutti i giorni tra nuove dinamiche famigliari, vecchi amori e ricordi che sfuggono senza lasciarsi afferrare.Una minaccia, però, incombe sulla loro famiglia e si intreccia con un destino al quale sembra impossibile sfuggire.Alec Stevens è sopravvissuto alla notte di Capodanno e ora deve fare i conti con un fratello ingombrante, molte domande e una ragazza alla quale ha salvato la vita, che conosce da sempre ma di cui non ricorda granché.Riuscirà a riportare a galla ciò che ha dimenticato e che lo tormenta? Che cosa nasconde veramente il ritorno del fratello Justin?Una ricerca non priva di ostacoli, contro il tempo e contro qualcosa che sembra impossibile arrestare. Mentre il mondo cui appartiene gli ricorda che nulla è come sembra e il confine tra giusto e sbagliato si fa sempre più labile.Equinozio di primavera, nuovo e atteso episodio della saga Solstice, svela nuovi segreti, amori e incantesimi che intrecceranno più a fondo il destino dei protagonisti, scoprendo la trama di quei legami – d’amore, amicizia e sangue – impossibili da sciogliere.
C.E.A Bennet. Laureata in Giornalismo, nata e cresciuta a Verona, da qualche anno
vive e scrive a Bologna. Equinozio di primavera è il suo secondo romanzo dopo
L’incantesimo d’Inverno, primo volume della saga Solstice.
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Per scoprire anticipazioni, novità e prossime uscite della saga visita il sito
www.thesolsticesaga.it o segui le pagine Facebook The Solstice Saga e Twitter
Midwinter@solsticesaga
Stay tuned!
[ Solstice – Equinozio di primavera, cap. 8 Miss Nevada]
Ero in attesa che Miss Nevada mi porgesse un’altra domanda imbarazzante, quando sollevò lo sguardo e disse la terza cosa a darmi sui nervi nel giro di dieci minuti. Quella che più mi diede sui nervi, per essere precisi.
«Quello chi è?» domandò con un tono che non aveva niente di sottointeso. Mi aspettavo che da un momento all’altro portasse le dita alla bocca e facesse un fischio di apprezzamento.
Indovina indovinello.
Madison seguì lo sguardo di Deidre, ma ero abbastanza sicura che avesse intuito, come avevo fatto io, di chi si trattasse.
«Alec Stevens» rispose imbarazzata dopo qualche secondo.
Aprii il mio armadietto e iniziai a frugarci dentro, decisa a non girarmi. Sarebbe sembrato strano se l’avessi fatto. Non avevo bisogno di mettermi ad ammirare Alec. Era uno dei miei migliori amici, avrei dovuto conoscere la sua faccia a memoria. Peccato che fosse il genere di faccia che non ci si stanca di guardare.
«È troppo bello per essere vero» commentò Deidre boccheggiando. «Quanto è alto? 1,90? E le braccia! Dovrebbe portare le maniche corte tutto l’anno come favore alla collettività» commentò con una risatina da cartone animato, che fino a quel momento non avrei pensato potesse essere riproducibile nella realtà. Assolutamente odiosa.
Avrei voluto passarle un fazzoletto per asciugarsi la bava, ma la mia irritazione aveva raggiunto livelli cosmici e non sarei riuscita a proferire alcunché senza sembrare sgarbata.
«È uno dei migliori amici di Emma. Se vuoi… » tentò di proporre Madison.
Le scoccai un’occhiataccia. Avevo l’impressione che Alec non avesse bisogno di conoscere un’altra ragazzina adorante che l’avrebbe inseguito per i corridoi.
«È una specie di semidio o cosa?» squittì Deidre come una bambina.
Esagerata. Alec aveva un sacco di difetti. Li avrei elencati personalmente, se solo li avessi ricordati.
«Chi è la fortunata?» chiese guardando Madison con gli occhi fuori dalla testa.
Non risponderle non risponderle non risponderle.
«Alec Stevens non esce con nessuna. Almeno che io sappia» disse tutto di un fiato, lanciandomi un’occhiata colpevole. Grazie Mads.
«Che problemi avete qui a Saint Claire? Come fate a non assediare uno del genere giorno e notte?» chiese sconvolta, ma compiaciuta dall’idea di potersi dedicare all’assedio lei stessa. Non saprei… La dignità?
Lo pensai e basta. Madison non avrebbe tollerato altra ironia, per di più offensiva, nei confronti della piccola piovra.
«Oddio! Sta venendo da questa parte» disse ravvivando i capelli e scompigliando la frangetta perfetta. Sembravano lisci e setosi come nelle pubblicità. Per un istante pensai alla coda che avevo fatto quella mattina o meglio, ciò che ne era rimasto. Metà dei capelli erano sfuggiti dall’elastico verso la fine della seconda ora.
«Maddy, sono presentabile?» Maddy?!?
«Posso parlarti?»
Voce bassa, rassicurante. La voce che si vorrebbe sentire quando ci si sveglia dopo un sogno orribile. Non riuscii a impedirmi di trasalire. Sapevo che si stava avvicinando, il Deidre-radar mi aveva messo sull’avviso, ma mi aveva colto comunque di sorpresa.
Forse era il suono della sua voce. Quando mi parlava, c’era un punto in mezzo ai miei polmoni che diventava infuocato.
«Quello chi è?» domandò con un tono che non aveva niente di sottointeso. Mi aspettavo che da un momento all’altro portasse le dita alla bocca e facesse un fischio di apprezzamento.
Indovina indovinello.
Madison seguì lo sguardo di Deidre, ma ero abbastanza sicura che avesse intuito, come avevo fatto io, di chi si trattasse.
«Alec Stevens» rispose imbarazzata dopo qualche secondo.
Aprii il mio armadietto e iniziai a frugarci dentro, decisa a non girarmi. Sarebbe sembrato strano se l’avessi fatto. Non avevo bisogno di mettermi ad ammirare Alec. Era uno dei miei migliori amici, avrei dovuto conoscere la sua faccia a memoria. Peccato che fosse il genere di faccia che non ci si stanca di guardare.
«È troppo bello per essere vero» commentò Deidre boccheggiando. «Quanto è alto? 1,90? E le braccia! Dovrebbe portare le maniche corte tutto l’anno come favore alla collettività» commentò con una risatina da cartone animato, che fino a quel momento non avrei pensato potesse essere riproducibile nella realtà. Assolutamente odiosa.
Avrei voluto passarle un fazzoletto per asciugarsi la bava, ma la mia irritazione aveva raggiunto livelli cosmici e non sarei riuscita a proferire alcunché senza sembrare sgarbata.
«È uno dei migliori amici di Emma. Se vuoi… » tentò di proporre Madison.
Le scoccai un’occhiataccia. Avevo l’impressione che Alec non avesse bisogno di conoscere un’altra ragazzina adorante che l’avrebbe inseguito per i corridoi.
«È una specie di semidio o cosa?» squittì Deidre come una bambina.
Esagerata. Alec aveva un sacco di difetti. Li avrei elencati personalmente, se solo li avessi ricordati.
«Chi è la fortunata?» chiese guardando Madison con gli occhi fuori dalla testa.
Non risponderle non risponderle non risponderle.
«Alec Stevens non esce con nessuna. Almeno che io sappia» disse tutto di un fiato, lanciandomi un’occhiata colpevole. Grazie Mads.
«Che problemi avete qui a Saint Claire? Come fate a non assediare uno del genere giorno e notte?» chiese sconvolta, ma compiaciuta dall’idea di potersi dedicare all’assedio lei stessa. Non saprei… La dignità?
Lo pensai e basta. Madison non avrebbe tollerato altra ironia, per di più offensiva, nei confronti della piccola piovra.
«Oddio! Sta venendo da questa parte» disse ravvivando i capelli e scompigliando la frangetta perfetta. Sembravano lisci e setosi come nelle pubblicità. Per un istante pensai alla coda che avevo fatto quella mattina o meglio, ciò che ne era rimasto. Metà dei capelli erano sfuggiti dall’elastico verso la fine della seconda ora.
«Maddy, sono presentabile?» Maddy?!?
«Posso parlarti?»
Voce bassa, rassicurante. La voce che si vorrebbe sentire quando ci si sveglia dopo un sogno orribile. Non riuscii a impedirmi di trasalire. Sapevo che si stava avvicinando, il Deidre-radar mi aveva messo sull’avviso, ma mi aveva colto comunque di sorpresa.
Forse era il suono della sua voce. Quando mi parlava, c’era un punto in mezzo ai miei polmoni che diventava infuocato.
Che cosa ne pensate?
La cover del romanzo mi piace tantissimo e non vedo l'ora di leggere L'incantesimo d'inverno !!
Buone Letture,
Lo sto leggendo in questi giorni, ah, che dolce tormento *W* Ho adorato il primo e il seguito non mi sta deludendo affatto! non vedo l'ora di sentire che ne pensi ;)
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