Spotlight on... la mia rubrica dedicata agli autori italiani emergenti o autopubblicati
Buongiorno miei cari lettori e buon lunedì!
Oggi torno con un nuovo appuntamento con la rubrica Spotlight on... dedicata agli autori emergenti italiani.
Il primo romanzo che vorrei presentarvi è BLUE SUGAR di Cecilia Claudi, un New Adult che vede come protagonista Claire, una ragazza pronta a lasciarsi alle spalle i fantasmi del suo passato e a trasferirsi in America per ricominciare, ed è proprio qui che incontrerà Ashton...
Autore: Cecilia Claudi
Autopubblicato
Data di uscita: 2/10/2016
Genere: New Adult
Pagine: 407
Prezzo: EUR 2,49
Formato: ebook
AMAZON
TRAMA: La ventunenne Claire Leyden ha visto fin troppe cose nella sua giovane vita e, nel tentativo di lasciarsi tutto alla spalle, decide di prendere una decisione drastica e trasferirsi dall'altra parte dell'America, o meglio, come dice sua sorella, nel bel mezzo del nulla. Non vuole avere una vita universitaria spensierata, né farsi degli amici, vuole semplicemente essere lasciata in pace a combattere con i suoi fantasmi a modo suo.Le cose non vanno mai secondo i piani, però, e quando incontra l'affascinante Ashton, che sembra stranamente metterla a suo agio con i suoi modi diretti, i muri che aveva eretto intorno a sé stessa nel tentativo di nascondersi iniziano mano a mano a creparsi.Cosa succede, però, quando il passato ritorna a bussare alla porta?Riuscirà Ashton a convincere Claire a lasciar andare il suo passato e a concentrarsi sul presente?O sarà un peso troppo grosso di cui liberarsi?
Cecilia Claudi è nata a Padova nel 1992 ed è una giovane scrittrice di romanzi di genere fantasy e new adult. Il primo libro pubblicato è "Sogni di tenebra".
Freddo. L’unica cosa che riesco a percepire in questo momento è il freddo assoluto. Mi penetra la pelle, fino ad arrivare alle ossa. Rende difficile anche solo pensare. Le mie mani tremano in maniera incontrollabile, non aiuta tenerle contro il corpo, congelato anch’esso. I miei denti hanno preso a sbattere un po' di tempo fa e non riesco a farli smettere. Non riesco neanche più a sentire la mia mascella.
Sollevo su la gamba destra, appoggiandola contro il mio petto, e me la abbraccio forte, il bordo del vestito ormai logoro struscia contro la mia coscia nuda. Anche se le chiazze nere di sporcizia mi scuriscono la pelle, mi rifiuto di andare verso la parte della stanza dove potrei sciacquarmele via.
Non voglio vedere.
Non voglio vedere quello che è disteso vicino alla bacinella. So però che l'acqua all'interno dovrebbe essere pulita. Lui la cambia ogni mattina. O almeno credo. Non riesco a capire bene lo scorrere del tempo qui sotto. L'unica luce è quella creata dalle lampade al led che lui accende solo quando viene qui. Nessun orologio o nessun indizio su che giorno sia o quante ore siano passate. Non che me ne importi molto. Ho smesso di fregarmene da un bel po', ormai.
Appoggio la fronte contro il ginocchio, chiudo gli occhi sperando che questo momento finisca il prima possibile. La speranza di tornare a casa è svanita al primo tentativo di fuga. Non ho più nessun motivo per lottare, me li ha tolti tutti.
Faccio un respiro profondo mentre i miei pensieri vagano verso momenti più felici, ma non riesco a vedere le cose chiaramente. I miei ricordi, solitamente vividi e colorati, ora sono grigi e sfocati. Mi ha portato via anche la memoria, il mio sfogo dalla realtà. Non posso neanche aprire gli occhi, però. Lo spettacolo sarebbe ancora peggiore.
I rumori al piano di sopra sono finiti da un po’ ormai e so che è solo questione di minuti prima che senta il familiare click metallico della porta e i sordi tonfi delle suole delle sue scarpe contro il legno delle scale. Un suono che mi fa stare male ogni maledetta volta.
Cerco di calmare i miei nervi con la respirazione. Non so perché sia così agitata. Avevo già abbracciato l’idea da un po’ di giorni ormai, ma probabilmente un conto è accettarla, un altro è realizzare che mancano solo pochi battiti di orologio alla fine della mia breve vita.
Quando sento aprirsi la porta che conduce allo scantinato, una calma improvvisa si impossessa di me. È arrivato. È venuto per me. Mentre i suoi passi rimbombano contro le pareti insonorizzate, sollevo la testa e apro gli occhi, lo sguardo fisso sulle chiazze di sangue che ricoprono il pavimento e che ricoprono anche me. Ogni istante passato in questo scantinato mi si ripresenta davanti, più vivido di qualsiasi altra cosa. Le urla, i pianti, il dolore, gli schizzi.
Accende la luce, rendendomi cieca per diversi secondi. Gli occhi mi fanno male per l'improvviso squarcio del buio. Lo fa sempre, ma la cosa non diventa mai meno dolorosa. Sbatto più volte le palpebre, fino a quando riesco a tenerle aperte per un tempo discretamente lungo.
Poso lo sgardo sulle scarpe nere di vernice dell’uomo che mi ha portato via tutto. Assurdo come la mente possa concentrarsi su stupidi dettagli, quando sai che la tua vita sta per finire. Lucide, senza neanche il minimo graffio, la minima goccia di sangue, come se avesse passato il tempo a pulirle ogni volta che smetteva di indossarle. Io non sono pulita invece. Sono coperta da capo a piedi di cenere, polvere e sangue.
Quando i miei occhi si posano sul viso coperto dal passamontagna, mi sento vuota. Sono pronta. Non avrei mai pensato di morire in questo modo, ma la mia voglia di lottare è finita ben troppo tempo fa. So quello che non vuole che io faccia. So come farlo scattare, fargli perdere il controllo. Quindi spengo completamente il cervello e agisco come meno si aspetta, ottenendo proprio la reazione sperata.
Nel momento in cui sferra il primo colpo, l’unica cosa che riesco a provare è un immenso senso di sollievo.
Il secondo romanzo è OLTRE I CONFINI di Noemi Gastaldi, primo capitolo della serie fantasy intitolata Saga della Realtà Immateriale.
Informazioni e Trama
Titolo: Oltre I Confini
Autore: Noemi Gastaldi
Serie: Saga dell'Immateriale #1
Autopubblicato
TRAMA: Lucilla soffre di allucinazioni fin da quando era molto piccola.Francesca è in grado di viaggiare tra due mondi: la realtà materiale e quella immateriale.Lucilla e Francesca conosceranno il mondo oltre i confini. Confini labili, personaggi misteriosi, situazioni imprevedibili. Nel racconto di un percorso di crescita interiore molto speciale…
NOEMI GASTALDI nasce ogni sera quando le incombenze quotidiane hanno fine. Vive per scrivere e anche un po’ per sognare, infine, muore ogni mattina. Odia svegliarsi, preferisce rinascere.
Attualmente ha pubblicato:
Trilogia “Oltre i confini”
- Vol. 1, Il tocco degli Spiriti Antichi (2012)
- Vol. 2, Il battito della Bestia (2014)
- Vol. 3, Il canto delle Forze Ancestrali (2015)
Racconti in edizione digitale:
- Casamatta (2015)
- Male Dire (2015)
- Il Coltello (2016)
Per Eroscultura:
- 22 fiori gialli (2009 - prima edizione, 2012 - edizione attuale, rivista e perfezionata da Eroscultura)
Per saperne di più: noemigastaldi.wordpress.com
Siamo davvero in grado di comprendere quel limite sottile che separa la percezione dal disturbo mentale?
Lucilla aveva dodici anni ed era nata e cresciuta in un paesino dell’alta val Susa. Qualcuno sosteneva che lei potesse vedere gli spiriti. I fantasmi, gli abitanti di un’altra dimensione, i pensieri solidi di altre persone. Altri, più semplicemente, ritenevano che lei soffrisse di allucinazioni.
A Lucilla non importava appurarlo: se prima di addormentarsi vedeva qualche piccolo folletto ballarle sulla testiera del letto, per lei era solamente il principio di un sogno. Che importanza aveva cercare di definire questo fenomeno in qualche modo? Lucilla s’addormentava e non ci pensava più.
Da bambina era diverso. Quando Lucilla era più piccola capitava spesso che, prima ancora di addormentarsi, s’alzasse dal letto e raggiungesse correndo la camera dei genitori.
Diceva di avere gli incubi. Fu sua sorella Irene a sbugiardarla.
Irene e Lucilla trascorrevano gran parte del loro tempo alla piccola scuderia del paese, e avevano una vera e propria adorazione per il vecchio Phantom, cavallo da scuola di entrambe. Capitava spesso che le sorelline polemizzassero tra loro per decidere quale delle due avesse bisogno per prima di stivali o guantini nuovi, ma si trattava soltanto di piccoli battibecchi. Invece, quando un bel giorno l’insegnante di equitazione annunciò che il maneggio aveva fatto un nuovo acquisto, scoppiò il finimondo. Infatti, quel giorno, una delle due avrebbe dovuto abbandonare Phantom per montare il nuovo arrivato: una proposta inaccettabile per entrambe. Tra pianti e urlacci, volarono accuse di ogni genere, fin quando Irene riuscì a catturare l’attenzione di tutti i presenti:
“Non è vero che Lucilla ha gli incubi, ne sono sicura. Lei scappa dal letto prima ancora di addormentarsi, l’ho vista io! Parla da sola, poi scappa, fa tutto quel baccano per niente!” gridò.
Venne poi fuori che Lucilla non mentiva: effettivamente aveva gli incubi, però le accadeva quand’era ancora sveglia.
Seguirono una visita neurologica, un elettroencefalogramma, una risonanza magnetica. Ma non c’era niente. Nessuna causa fisiologica spiegava quel che regolarmente accadeva a Lucilla e lei, semplicemente, ci si abituò.
Che cosa ne pensate?
Spero che i libri suggeriti possano ispirarvi...
Buone Letture!
Nessun commento:
Posta un commento
Please, share your thoughts in a comment down below ! ♡