nuovo appuntamento con Spotlight on... la Rubrica dedicata ai romanzi di autori italiani emergenti o autopubblicati.
Oggi vorrei parlarvi di WAITING di Erika Vanzin, quinto romanzo dell'autrice che racconta la storia di Alex (immaginato con il volto del cantante-attore Jamie Campbell Bower) un cantautore emergente e Emily una ragazza di diciotto anni dal passato problematico.
Informazioni e Trama
Autrice: Erika Vanzin
Casa Editrice: autopubblicato
Genere: romance
Prezzo: 2,99 euro eBook/ 10 euro cartaceo
Data di Pubblica: 27/01/2016
TRAMA: Alex è un cantautore esordiente di ventisei anni con grandi sogni per il futuro e un sacco di problemi. Emily è una diciottenne con un passato difficile e un presente ancora più problematico. Si incontrano in una Londra contemporanea piovosa e poco ospitale che li vedrà lottare con le loro insicurezze e dipendenze. È un incontro a tratti difficile che obbligherà entrambi a crescere e a dare una svolta alla loro vita non prima, però, di aver toccato il fondo. Una discesa che li porta a guardarsi dentro e fare i conti con i propri demoni. “Waiting” è un romanzo dai toni cupi con tematiche difficili, molto diversi dalle commedie romantiche e leggere che eravamo abituati a leggere della stessa autrice, ma non per questo manca la rinascita. Una nuova vita che comincia proprio nel più buio dei giorni.
Erika Vanzin è nata nel 1979. Dopo una laurea in Statistica ha deciso di lasciare il mondo di numeri e grafici e di dedicarsi a ciò che più l'appassiona: la scrittura. "Cacciatori di segreti – La presa di coscienza" è il suo libro d'esordio, il primo romanzo dopo una serie di racconti brevi. "Cacciatori di segreti – La scelta" è il secondo romanzo della saga urban fantasy dedicata ai ragazzi. "Forse" è invece un romance pensato per un pubblico più adulto come "Cinque giorni per innamorarsi". Sposata da cinque anni, è un'amante dei viaggi e della musica e assieme al marito non perde l'occasione per conoscere posti e persone nuove.
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Il club era pieno di gente, principalmente ragazze eccitate di assistere allo spettacolo e anche qualche ragazzo che aspettava di sentire la band. Stavano spingendo e gridando sotto il palco ma lì sopra non si vedeva ancora nessuno: dei musicisti non c'era ancora nessuna traccia. La folla stava cominciando ad innervosirsi e Jaden, Jordan e Matt sbirciavano da dietro la tenda rossa che divideva la stanza dove si erano cambiati dal palco vero e proprio. Era una stanzetta piccola adibita a camerino con qualche sedia, un vecchio divano appoggiato alla parete e un tavolino bianco con la vernice quasi completamente scrostata appoggiato al muro e sovrastato da uno specchio esageratamente grande.
«Dove cazzo è finito?» Imprecò Jaden arrabbiato.
«Non lo so. Era qui dieci minuti fa, hai controllato fuori? Sta fumando?» Matt chiese a Jordan.
«Non è di sopra, ho controllato» rispose. «Aspetta, vedi la rossa che ci provava con lui prima, quando eravamo di là?» chiese.
Jaden e Matt lo guardarono spaesati.
«Capelli rossi, gonna corta nera, canotta bianca… gonna davvero corta» cercò di spiegare ma i due lo guardarono ancora più confusi. «Stivali alti da sopra il ginocchio?» aggiunse nella speranza che ricordassero.
«Oh! Quella rossa!» Entrambi esclamarono ricordando di quale ragazza stesse parlando.
Si girarono tutti e tre per sbirciare fuori e controllare tra il pubblico. La gente era tutta assiepata vicino al palco rialzato ed era difficile distinguere le facce oltre la prima fila ma nessuna testa rossa spiccava tra la folla.
«Ti prego, dimmi che non se la sta scopando» Matt sospirò non riuscendo a scorgere la ragazza.
«Spero almeno sia maggiorenne» pregò Jordan alzando gli occhi al cielo.
«Penso di sì. Dico, controllano un documento all'ingresso, no?» rispose Jaden.
Jordan e Matt lo guardarono alzando gli occhi al cielo increduli di fronte all'ingenuità dell'amico.
«Cosa?» Chiese spiegazioni vedendo le loro facce.
«Quante volte sei entrato in un club con un documento falso quando eri minorenne?» Chiese Matt in un tono che sembrava dargli dell'idiota.
«Su questo hai anche ragione» constatò Jaden
«Fanculo!» Imprecò Matt tra i denti girandosi e uscendo dalla stanza.
«Dove stai andando?» Chiese Jaden seguendolo con lo sguardo.
Matt non rispose al bassista, si limitò a dirigersi come una furia fuori dalla stanza.
[…]
Matt entrò come una furia in bagno sperando di trovarvici Alex. Erano amici fin dall'asilo ma qualche volta avrebbe semplicemente voluto strappargli la testa dal collo a mani nude. L'antibagno era vuoto, camminò lasciandosi la fila di lavandini sulla sinistra e spinse con forza la porta con la scritta “boyz” dipinta a grosse lettere in bianco. Uno dei due bagni dentro la stanza era chiuso a chiave e un leggero gemito proveniva da dietro il sottile strato di legno. Matt era furibondo.
«Senti stronzo! Porta il tuo stramaledetto culo fuori da qui. Adesso!» Gridò picchiando il pugno sulla porta un paio di volte.
Nessuno rispose ma i gemiti si fecero più udibili.
«Mi hai sentito?» Gridò ancora Matt.
«Sto venendo» una voce roca rispose dall'altra parte della porta.
«Stronzo!» Sussurrò tra i denti Matt uscendo dalla stanza e tornando dagli altri.
Alex era con la rossa che aveva incontrato quella sera. La sua gonna era scivolata sopra i fianchi, il suo perizoma sul pavimento. Era rivolta verso il muro con le mani appoggiate davanti al viso per sostenersi, le gambe divaricate, gli occhi chiusi. Ansimava. Alex era dietro di lei, i suoi jeans stretti erano calati al ginocchio, alcune ciocche dei lunghi capelli biondi erano sparse sulla faccia e gli coprivano gli occhi. La stava scopando con foga mentre con le mani la tratteneva saldamente per i fianchi. Diede ancora qualche spinta decisa poi venne nel preservativo.
Appoggiò la testa sulla spalla della ragazza per un paio di secondi, ansimando e cercando di riprendere un battito cardiaco regolare. Lei aveva il fiato corto come lui e con un gesto timido appoggiò una mano sulla testa di Alex accarezzandogli i capelli. Lui si irrigidì visto l'improvviso momento di intimità e tenerezza tra i due. Si allontanò rudemente da lei, si tolse il preservativo e lo gettò nel wc tirando l'acqua. Lei si girò un po' presa in contropiede dall'improvvisa freddezza del ragazzo. Sembrò che si stesse chiedendo che cosa avesse fatto di sbagliato. Cercò di raggiungere la sua guancia con un leggero bacio ma lui la fermò brutalmente.
«Conosci le regole, niente baci» le disse con un tono brusco senza guardarla in faccia e sistemandosi i boxer.
Lei arrossì timidamente e fece un passo indietro cercando chiaramente di trattenere le lacrime che le riempivano gli occhi. L'espressione ferita sul suo volto non lasciava nessuno spazio a dubbi su come si sentisse in quel momento.
Alex si tirò su i pantaloni, aprì la porta e, sorridendole malizioso uscendo dal bagno.
«Ci vediamo fuori, tesoro» le disse sorridendo prima di andarsene.
Lei sorrise timidamente e lo guardò uscire di corsa dalla stanza. Solo un sorriso e tutte le lacrime sparirono dalla faccia della ragazza. Quella era una cosa che solo Alex riusciva a fare: poteva essere un completo stronzo ma amato allo stesso tempo. Non importava che da loro volesse solo sesso, che non volesse nessun tipo di relazione, era talmente affascinante nel suo modo di fare da cattivo ragazzo che le donne facevano la fila per lui. Tutte rimanevano colpite dalla sua bellezza e ammaliate dal suo modo di fare. Non lo faceva di proposito, non aveva tecniche di conquista o altro, semplicemente amava comportarsi esattamente come gli veniva naturale, senza filtri, senza falsi moralismi. Tutte volevano essere la donna che avrebbe redento il cattivo ragazzo, che avrebbe aggiustato il suo cuore andato in pezzi senza però rendersi conto che, passare dal suo letto, non era il modo per raggiungere quel cuore.
Che cosa ne pensate?
Spero di avervi incuriosito un po' con l'estratto proposto!
Buone Letture,