The Witch’s daughter by Paula Brackston| Review
The witch’s
daughter è il primo volume della
trilogia The shadow chronicles di
Paula Brackston, non ancora tradotto in Italia.
Trama
1628. Bess Hawksmith ha solo 12 anni quando vede sua
madre Anne impiccata per Stregoneria e l’unica persona che possa salvarla dalla
medesima sorte è Gideon Masters, uno Stregone. Bess presto capisce di non
potersi fidare di lui e della sua magia oscura: la giovane inizierà così una
fuga attraverso secoli ed epoche differenti nel disperato tentativo di salvare
la sua anima.
Recensione
Ho acquistato il libro durante
un breve soggiorno a Berlino, nella fornitissima sezione di libri stranieri
della meravigliosa libreria Dussman (è un must
se vi trovate a Berlino! nda). Attirata
dalla copertina, ho immediatamente letto le prime pagine del Prologo – fa parte
del mio rito prima di acquistare un
libro! – e … mi piace! C’era una fuga, processi per stregoneria, magia e
ambientazione storica, insomma – penso – sembra avere tutti gli ingredienti
giusti… ehm, no.
Il
Prologo è effettivamente intrigante,
dotato di una sana dose di suspance,
fa il suo lavoro insomma: incatenarti al libro, suscitando la voglia di
continuare a leggere il resto della vicenda.
Il primo capitolo è invece completamente
differente. È strutturato in forma di diario: Elisabeth inizia a raccontare in
prima persona le impressioni sulla nuova cittadina in cui si è appena
trasferita e l’incontro con una ragazza sedicenne, Tegan, verso la quale la
solitaria Elisabeth comincia ben presto a sviluppare un affetto profondo, quasi
materno. Il problema principale riguardo a questa sezione di diario è che è
estremamente lenta. Capisco che si voglia metter in evidenza la tranquillità
della vita solitaria di questa donna che cerca di mantenere un “basso profilo”
all’interno della piccola Comunità, ma …
è veramente troppo lenta! Anche nel momento in cui si giunge –
finalmente – al racconto delle vicende di Bess Hawksmith la trama non sembra
andare avanti, e questo nonostante lo sconvolgimento recato dall’arrivo della
Peste nera e la condanna a morte di Anne Hawksmith. La storia comincia ad
ingranare sul serio solo verso la fine del racconto, per poi bloccarsi sul più
bello e tornare alla routine del diario. Il fatto è che la medesima situazione
si ripete anche per gli altri racconti “storici” inseriti all’interno del
libro.
Credo che sia un peccato perché, in fondo, i personaggi
appaiono ben definiti caratterialmente, lo stile di scrittura dell’autrice è
scorrevole, attento al cambiare delle epoche storiche e le descrizioni
piacevolmente dettagliate.
Se lo avete letto fatemi sapere le vostre impressioni...
Buona lettura, Bookworms!
Se lo avete letto fatemi sapere le vostre impressioni...
Buona lettura, Bookworms!
Rating: 3/5