Miei cari Bookworms,
oggi vorrei parlarvi di La Corsa delle Onde di Maggie Stiefvater, romanzo fantasy autoconclusivo, incentrato sui leggendari capaill uisce - i cavalli d'acqua.
Non so perché ho aspettato così tanto prima di leggerlo... l'ho amato profondamente e con questo romanzo, la Stiefvater si è confermata come la mia scrittrice preferita di sempre.
So che potrebbe esserne tratto un film... sarebbe stupendo, attendo con speranza notizie!! *__*
Un'ultima cosa prima di lasciarvi al mio lunghissimo fluire di pensieri: l'ho letto in inglese - perché avevo acquistato quell'edizione, anche se mi sarebbe piaciuto leggermelo anche in italiano - e quindi troverete le citazioni che ho scelto, in lingua originale. Ho provato a cercarle per giorni online o su google libri, ma niente... quindi scusate se manca la traduzione (ho provato a tradurle, ma ogni volta mi sembrava che si perdesse qualcosa... quindi ho lasciato perdere!).
Enjoy!
Informazioni e trama
Titolo originale: The Scorpio Races
Autore: Maggie Stiefvater
Editore: RIZZOLI
Data di pubblicazione in Italia: 2012
450 pagine
TRAMA: Ogni anno, La corsa dello Scorpione ha luogo sulle spiagge di Skarmouth. Ogni anno, il mare lava via il sangue dalla sabbia. Cavalcare i selvaggi cavalli d'acqua può significare la morte, ma il pericolo è irresistibile.Quando Puck decide di partecipare alla corsa per salvare la sua famiglia, è attratta dal misterioso Sean, l'unica persona sull'Isola capace di domare le bestie.Anche se rimarranno insieme, riusciranno a rimanere vivi?Una cavalcata all'ultimo respiro che farà correre il vostro cuore.
"It's the first day of November, and so, today, someone will die."
Ogni
autunno, sull’isola di Thisby accade qualcosa di unico, qualcosa che ha in sé
mistero e magia. Ogni autunno dalle acque che bagnano l’isola, emergono i Cappaill uisce, Cavalli d’acqua potenti
e velocissimi, affamati di carne. Gli abitanti di Thisby, nonostante il
pericolo, li catturano per montarli nell’annuale Corsa dello Scorpione,
l’evento più importante per l’isola, che attira numerosi turisti e acquirenti.

Gli
abitanti di Thisby e i concorrenti si oppongono strenuamente alla decisione di
Puck, per due motivi: nessuna donna ha mai partecipato alla corsa e tantomeno
nessun cavallo di terra ha mai osato sfidare i magnifici cavalli d’acqua. Solo
Sean Kendrick – un ragazzo diciannovenne capace di domare i cappaill uisce sussurrandogli
nell’orecchio e vincitore della Corsa dello Scorpione per ben quattro volte di
seguito – appoggerà la partecipazione di
Puck. In questo vortice di tradizioni
secolari spezzate, rituali antichi e incredibili creature marine, Sean e Puck
si preparano a correre la Corsa della propria vita.
"There are moments that you'll remember for the rest of your life and
there are moments that you think
you'll remember for the rest of your life, and it's not often they turn out to
be the same moment.”
Mi
aspettavo che la meravigliosa scrittura di Maggie Stiefvater avrebbe avuto la
capacità di coinvolgermi come solo lei sa fare, ma non così tanto, con così
tanta intensità. La Stiefvater, prendendo spunto dalla leggenda celtica dei Cavalli d’acqua, comincia fin dal
prologo a dipingere l’immagine di un’isola
unica nel suo genere, ricca di tradizioni secolari e di rituali che hanno
radici antichissime. Un’isola che mostra il suo vero volto una volta
all’anno, in concomitanza della Corsa dello Scorpione e in particolare durante
la Parata di apertura. Danze ancestrali,
una misteriosa donna vestita da divinità equina che dispensa un unico desiderio
sotto forma di conchiglia e la Cerimonia del sangue, restituiscono
un’immagine nitida della magica e misteriosa isola di Thisby. Sembra quasi di
essere lì, di sentire l’odore dei tipici dolcetti di Novembre e di udire i
tamburi che scandiscono i movimenti dei balli.
In questo scenario affascinante si
inserisce la storia di Kate, detta Puck, una ragazza orfana che vive
insieme ai suoi due fratelli, Gabe e il fragile Finn. Puck è una ragazza che
non ama gli abbracci, testarda, coraggiosa, e anche un po’ incosciente che, nel
disperato tentantivo di salvare ciò che resta della sua famiglia, decide di
partecipare alla sanguinaria Corsa dello Scorpione, andando contro ogni
pregiudizio.
Inaspettatamente
troverà un valido alleato nel taciturno Sean
Kendrick, vincitore per quattro volte della Corsa e con un dono speciale:
riesce a domare i capaill uisce solo
sussurandogli nell’orecchio, guadagnandosi il loro rispetto. Anche Sean è
orfano, come la maggior parte degli abitanti dell’Isola, e nei nove anni
successivi alla morte del padre - avvenuta proprio durante la Corsa - Sean è
riuscito ad affezionarsi solo ad un essere vivente, Corr il magnifico cavallo d’acqua dal mantello rosso come il tramonto
di Novembre.
I
punti di vista dei due protagonisti si alternano all’interno del romanzo, e
nonostante essi raccontino in prima persona gli avvenimenti, è meraviglioso leggere come nessuno dei due
comprenda quanto, con il tempo, l’uno
sia diventato importante per l’altro. Se ne accorgono tutti sull’isola, tranne
loro due.
“They're saying that you and Sean Kendrick were burning up the cliffs.”
Tommy spins me again and grins at me. “And when I say you and Sean Kendrick, I
mean you and Sean Kendrick. And by burning, I mean burning”.
Il rapporto tra Sean e Puck è fatto più di
silenzi che di parole, di corse a cavallo dall’alba al tramonto, dove uno
sguardo e un innocente contatto fisico valgono più di mille parole.
Il loro è un legame che si crea lento, inaspettato e che acquista sempre più valore
e potenza pian piano che il giorno della Corsa si avvicina e l’eventualità di
perdere la vita, sembra farsi più concreta.

Il rapporto tra Sean e Corr è semplicemente emozionante: quando tutti su Thisby sfruttano i cappaill uisce solo per la loro ferocia e velocità, Sean, grazie alla passione e alle sue capacità, riesce a conquistarne la fiducia, la stima. Sean sembra essere l’unico capace di vedere oltre il mostro mostro marino che anela costantemente all’Oceano, trattando Corr con l’affetto, la dignità e il rispetto che si merita un animale spettacolare come lui.
E la
Corsa finale, è talmente coivolgente da lasciare senza respiro.
“Tell me what it's like. The race.”
“What it's like is a battle. A mess of horses and men and blood. The
fastest and strongest of what is left from two weeks of preparation on the
sand. It's the surf in your face, the deadly magic of November on your skin,
the Scorpio drums in the place of your heartbeat. It's speed, if you're lucky.
It's life and it's death or it's both, and there's nothing like it.”
La Corsa delle Onde è un romanzo scritto
con quella capacità visionaria, ricca di
dettagli e metafore che caratterizza lo stile della Stiefvater (e che amo alla
follia), ma che qui raggiunge - a mio parere - un livello superiore, trasformandosi
quasi in poesia.
Le
tradizioni ed il folklore di Thisby, Sean, Puck, tutti gli altri pittoreschi
personaggi e i cappaill uisce non
possono non rapire il cuore. Credo che questo sia uno di quei romanzi che,
anche a distanza di anni, non sarò mai capace di dimenticare.
Rating in Segnalibri:
5
Leggendari cavalli d’acqua, un'isola da sogno e una storia di
determinazione, rispetto e amore, per una Corsa all’ultimo respiro.
E voi, cosa ne pensate di questo romanzo?
Un abbraccio e ...
Buona Lettura,