Cari Bookworms,
ma dove è finita la primavera!? Questa mattina mi sono svegliata e nevicava, si avete letto bene, nevicava! sono scioccata... O.o
Lasciando da parte il tempo impazzito, oggi ho pensato di leggere insieme a voi la prima pagina di The Queen of the Tearling di Erika Johansen, un romanzo che spero di riuscire a leggere presto. Devo ammettere di averlo snobbato un po' l'anno scorso, perché credevo che fosse un po' troppo simile al Trono di Spade. Poi però, ho saputo che presto ne sarà tratto un film, con protagonista Emma Watson... a questa notizia, mi sono detta che dovevo provare almeno a leggerlo!
Informazioni e Trama
Titolo: The Queen of The Tearling
Autore: Erika Johansen
Serie: The Queen of the Tearling
Editore: Harper
Anno di pubblicazione: 2014
Lingua: inglese
TRAMA: Il suo trono attende ... se riesce a vivere abbastanza a lungo da prenderlo. Era il suo diciannovesimo compleanno quando i soldati vennero per Kelsea Glynn. Erano arrivati per scortarla al palazzo in cui era nata - e per assicurarsi che sopravvivesse abbastanza a lungo per essere in grado di prendere possesso di ciò che è suo per diritto. Ma come molte diciannovenni, Kelsea è ribelle, ha alti principi e crede di saperne più dei suoi genitori. A differenza di molti diciannovenni, sta per ereditare un regno che è ormai in ginocchio - corrotto, dissoluto e pericoloso. Kelsea dovrà diventare il più temuto sovrano che il Regno abbia mai conosciuto ... o essere morta in una settimana. Mescolando insieme emozionanti avventure e azione, magia nera, mistero e romanticismo, The Queen of the Tearling è il romanzo d'esordio di una narratrice di storie nata, dotata di una incredibile immaginazione.
Disclaimer: non sono una traduttrice professionista, perciò perdonate eventuali errori... ce la metto tutta! :D (se prendete la traduzione, citatemi, please)
[Estratto dal capitolo 1 - The Queen of the Tearling di Erika Johansen]
Kelsea Glynn sedeva immobile, mentre osservava le truppe avvicinarsi a casa sua. Gli uomini cavalcavano come una compagnia militare, con i soldati esterni agli angoli, tutti vestiti con il grigio della Guardia Reale del Tearling. Il mantello dei Cavalieri ondeggiavano mentre cavalcavano, rivelando le loro costose armi: spade e coltelli corti, tutti di metallo del Mortmesne. Un uomo aveva addirittura una mazza ferrata; Kelsea poteva vedere la sua sommità munita di spunzoni fuoriuscire dalla sella.
Il modo tetro con cui conducevano i loro cavalli verso il cottage, rendeva tutto molto chiaro: non avevano alcuna voglia di essere lì.
Kelsea era seduta, avvolta nel mantello e con il cappuccio calato, sulla biforcazione di un albero a trenta piedi dalla sua porta principale. Era vestita di verde scuro dal suo cappuccio fino agli stivali color verde pino. Uno zaffiro pendeva dal suo collo, con una catena d'argento puro. Il gioiello aveva la fastidiosa abitudine di uscire fuori dalla camicia di Kelsea pochi minuti dopo che la rinfilava all'interno, sembrava quasi lottare, dato che oggi lo zaffiro era la causa dei suoi problemi.
Nove uomini, dieci cavalli.
I soldati raggiunsero il pezzo rastrellato di terra davanti al cottage e smontarono. Nel gettare indietro i loro cappucci, Kelsea vide che non erano per niente vicini alla sua età.
Quegli uomini avevano circa trenta e quaranta anni, e condividevano uno sguardo severo e segnato dal tempo, che rivelava il numero delle battaglie. Il soldato con la mazza ferrata mormorò qualcosa, e le loro mani andarono automaticamente alle loro spade.
"È meglio fare velocemente." A parlare fu uomo alto e slanciato il cui tono autoritario lo contrassegnava come il leader; fece un passo in avanti e bussò tre volte alla porta principale.
Si apri immediatamente, come se Barty fosse stato ad aspettare lì tutto il tempo.
Anche dalla sua postazione privilegiata, Kelsea poteva vedere che il viso rotondo di Barty era pieno di rughe, i suoi occhi rossi e gonfi. Aveva spedito Kelsea fuori nei boschi quella mattina, non voleva renderla testimone del suo dolore.
Kelsea aveva protestato, ma Barty non aveva voluto ascoltare i suoi rifiuti e alla fine l'aveva semplicemente spinta fuori dalla porta, dicendo, "Vai e di' addio ai boschi, ragazza. Passerà molto tempo prima che ti lasceranno ancora vagare a tuo piacimento."
Allora Kelsea se ne era andata, e aveva passato la mattina a camminare per la foresta, arrampicandosi su alberi caduti e fermandosi ogni tanto ad ascoltare l'immobilità dei boschi, quel perfetto silenzio così singolare per l'abbondanza di vita che l'abitava.
Aveva catturato un coniglio, tanto per fare qualcosa, prima di andarsene; Barty e Carlin non avevano bisogno di carne, e lei non riceveva alcun piacere dall'uccidere. Osservando il coniglio ormai slegato, svanire nella foresta dove lei aveva passato gran parte della sua infanzia, Kelsea provò di nuovo quella parola, anche se sembrava come polvere nella sua bocca: Regina.
Un'infausta parola, previsione di un triste futuro.
Cosa pensate di questo incipit?
Avete letto The Queen of The Tearling, cosa ne pensate?
Buona Lettura,