Spotlight on... la mia rubrica dedicata agli autori italiani emergenti o autopubblicati
Buongiorno Bookworms,
iniziamo questa settimana con un nuovo appuntamento con la rubrica Spotlight on... oggi dedicata ai romanzi SAKURA e BABY LOVE CHOCOLATE di Giorgia Alfonso.
Sakura è un romanzo ambientato in Giappone e racconta la storia di Giorgina, ragazza Italiana trasferitasi nel Sol Levante per disperazione. La protagonista dovrà vedersela con una difficile convivenza e il carattere, per nulla facile, di un ragazzo... il tutto complicato dalle incomprensioni linguistiche.
Informazioni e trama
Autore: Giorgia Alfonso
Autopubblicato
Data di pubblicazione: 23 settembre 2013
Genere: romance
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TRAMA: La fioritura dei ciliegi dura poco. I loro fiori sono splendidi, ma la loro vita è breve. Alcuni li paragonano ad amori, più sono meravigliosi, coinvolgenti, più appassiscono in fretta. Io invece sono positiva, non guardo questo particolare: la scadenza dei sakura. Io colgo il significato secondo il paese che mi ha adottata.La vita mi ha portato ad intraprendere un viaggio incognita. Solo per disperazione accettai quel che sembrava il segno del destino ed in effetti questo cambiamento mi regalò sorprendentemente un nuovo inizio. Ed un amore dagli occhi a mandorla.
«Sei tornato.» corsi verso la cucina e presi le zuppe, o almeno quelle che credevo fossero zuppe.
Non volevo che si richiudesse nello studio, non prima di aver pranzato. Se non fossi riuscita a scaldarle un bel nulla? Cosa avrei mangiato? Aria fritta come il giorno prima? No, grazie! Non volevo fare la stessa esperienza due volte e passare un intero pomeriggio sotto tortura del mio stomaco. Mostrai al ragazzo i vasetti in questione, come per incitarlo ad aiutarmi con quei cosi. Mi voltai e tornai in cucina fissando i contenitori: erano bicchieri di plastica forse. Sigillati e piuttosto pesanti. Come diceva il biglietto lasciato da Aiko, vi era l'immagine di spinaci sull'etichetta.
Sopra, incassato nel mobile, vi era un microonde. Che si possa mettere il bicchierino dentro? E se per caso fa cortocircuito ed esplode? Osservai i tasti cercando di decidere quale premere per aprire lo sportello dell'elettrodomestico. Shuuhei mi affiancò e cominciò ad osservarmi con quel suo fare corrucciato. Aspettava sicuramente la sua zuppa. Beh, poteva anche prepararsela da solo! Alla fine ero io quella che cercava aiuto. Schiacciai il primo bottone e la fortuna volle che il microonde si aprisse; così non feci brutta figura e non offrii a Shuuhei la mia testa su un piatto d'argento! Non avrebbe avuto modo di deridermi ulteriormente! Sapevo benissimo che rideva di me alle spalle! E cio’ bastava..
Stronzo!
Mi allungai per posare le zuppe e mi vennero i brividi a sentire lo schioccare di lingua infastidito di Shuuhei Ogawa; era come spazientito, come se gli stessi facendo perdere tempo. Mi rubò dalle mani i due contenitori. «Hey!» dissi senza urlare.
Da quel momento cominciai a spostare la mia attenzione dal suo volto alle sue mani. Maneggiava uno dei due bicchieri continuando a fissarmi superiore: capovolse la zuppa e schiacciò il fondo del contenitore. L'agitò per un po', «Yowamushi!1» pronunciò e alla fine mi porse il pranzo dicendo: « Kore o!!!» lo afferrai e per poco non lo lasciai cadere. Lo appoggiai velocemente sul piano della cucina: era bollente!
Intanto lui stava facendo lo stesso procedimento con la sua zuppa. Alla fine tirò la linguetta del coperchio e ne uscì un fumo che trasportò il profumo del contenuto per tutta la stanza. Lo imitai.
«Una zuppa istantanea! Ora che ci penso credo che vi fossero dei contenitori così anche in Italia; però si trattava di cioccolata calda o caffè, tea. Non zuppe ... Che io sappia.» Lui però non mi diede retta. Beh, logico, dato che non capiva. Prese le bacchette e lasciò le mie sul piano della cucina. Si andò a sedere davanti alla tv, l'accese e cominciò a mangiare. Io, un po' riluttante, lo seguii e mi sedetti accanto. Guardai quello che a me sembrava tanto un brodo.
«Ehmmm … questo …» Shuuhei spostò solo lo sguardo, facendo roteare i suoi occhi neri alla sua sinistra, verso di me. « … è … » alzai il bicchiere indicandolo, «… Ramen?» la sua risposta fu impercettibile: un leggero accenno con la testa.
Dopo di che mangiammo in silenzio e, finito il pasto, si recò nel suo studio.
Decisi di tornare al tempio. Uscendo alzai il volto per osservare casa Ogawa, chiedendomi se non era meglio avvisare che sarei uscita per un pò. Lo vidi per un attimo, davanti alla finestra dello studio, intento a disegnare o scrivere su quel suo tavolo da disegno.
Alzai le spalle e mi incamminai.
Baby Love Chocolate è un romance dalle note dolci e stuzzicanti, che unisce occidente ed oriente, grazie ai suoi personaggi; questa volta toccando la Corea del sud, anche se l'ambientazione viene lasciata all'immaginazione del lettore.
Informazioni e trama
Titolo: BABY LOVE CHOCOLATE
Autore: Giorgia Alfonso
Autopubblicato
Data di pubblicazione: 11 gennaio 2014
Genere: romance
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TRAMA:Tutti noi abbiamo un lato infantile dentro di noi. Una parte del nostro essere che è bene accogliere, abbracciare. Perché ignorarla?Giorgina ad esempio ci si trova talmente bene da dargli pure retta, forse troppa. A causa del suo strano carattere fa scappare gli uomini … a quanto pare. O meglio loro l’accolgono, ma tenendola con sé il tempo necessario che ci impiega un bel paio di gambe lunghe a richiamarli. Come una vecchia coperta che scalda, durante le fredde notti, in attesa di comprare un bel scalda sonno. Un personaggio come lei, più simile ad una caricatura anime, definita una mocciosa persa tra le sue nuvolette di fantasia, come potrebbe mai anche solo scontrarsi con una vera figura femminile, uscendone indenne per giunta?Ventisei anni, appassionata di latte al cioccolato, una passata storia sentimentale che tormenta ancora il suo cuore, un ragazzo di cui è invaghita da un’eternità, che continua però a farsi sfuggire, un lavoro che ama, quello della scrittrice, e… la vita sociale?Per fortuna ci sono loro! Senza quelle cinque disgraziate e i loro singoli caratterini a quest’ora forse Giorgina si sarebbe mummificata di fronte al pc.E poi c’è ...Cioè, ci sarà … Lui! Un uomo venuto da distante, troppo distante, dalla cultura totalmente diversa dalla sua. Il nuovo vicino di casa sarà un elemento di disturbo o di aiuto?Di certo il suo arrivo cambierà decisamente qualcosa …
Accettò solo per rabbia.
Aveva bisogno di distrarsi, di sfogarsi ed entrò in quel appartamento d'impulso, senza pensarci più di tanto. Salì le scale, seguendo il padrone di casa che non conosceva affatto, ma in quel momento poteva affrontare anche Freddy Kugher, non le importava.
Era davvero uno spazio piuttosto ristretto: una minuscola entrata con un piccolo tavolino dove riporre le chiavi, una cucina quasi completamente occupata da mobili, piano cottura, frigo, tavolo quadrato e sedie, un lungo divano appoggiato alla parete. Una piccola stanza, ma che compensava in lunghezza. Un arco divideva la cucina da quello che sembrava un mini corridoio, dove vi era la seconda delle tre finestre che si vedevano dall'esterno.
Cominciò a soffermarsi su ogni singolo particolare, non trovandone poi molti. «Non hai ospiti questa notte?» proferì l'amara battuta mentre teneva ancora il naso all'insù, intenta ad osservarsi intorno.
Le pareti erano rosa proprio come l'esterno, dipinte con una tecnica moderna e simpatica, come se avessero usato la spugna al posto del rullo. La tavola e le sedie erano semplici e bianche, il frigo stracolmo di post it e gadget a calamita, il divano era rivestito con un telo colorato. Alcuni scatoloni erano appoggiati al muro.
«No!» rispose lui, aprendo poi il frigo.
Prese una lattina di birra e tolse la linguetta prima di porgergliela.
Giorgina la fissò, «Io non bevo birra.» tornò a ribadire.
«Allora perché hai accettato il mio invito? Fidati, ora hai bisogno di alcool.» insistette.
La giovane allora l'afferrò, mentre lui si infilò nuovamente nel frigo per prendere la propria. Stappò anche quest'ultima e si spostò verso la finestra, si sedette sul cornicione, posandosi anche al termosifone sotto ad esso. Ne bevve un goccio osservando Giorgina e soprattutto i suoi occhi ancora lucidi.
«Che è successo?»
Lei rimase per un attimo in silenzio, «Mi hai vista rompere il vaso?» quando il ragazzo annuì, Giorgina assaggiò la sua birra, anche se non le piaceva affatto. «E' colpa del mio ex.» sussurrò.
«Gli ex sono una seccatura.» rifletté ad alta voce Kyu Jung.
«Già!» esclamò convinta, osservando tristemente la lattina, per poi trangugiare ancora quell'intruglio alcolico. «E' venuto a confessarsi come se fossi il prete di paese o ancor meglio un dottore visto che … sta male il poverino!» di nuovo prese un lungo sorso, «Soffre per come mi ha trattata. E' stato lui a piantarmi dopo anni di fidanzamento per correre dietro ad un'altra e ora lui soffre a causa mia!» aggiunse, raccontandosi pian piano al vicino.
So Kyu Jung la osservava con occhi mezzi socchiusi, interrogativi, sorseggiando poco a poco il suo drink. «Vicina, quanti anni hai?»
Giorgina stava controllando il contenitore di latta in suo possesso come se fosse un oggetto curioso. Forse cominciava ad essere un tantino brilla, il suo corpo non assimilava bene gli alcolici.
«Ventisette anni … quasi.» rispose sovra pensiero. Alzò lo sguardo verso l'uomo, che nel frattempo aveva sollevato una sola sopracciglia, pensieroso. «Tanto non venivo comunque a letto con te!» avvisò.
«Non era mia intenzione invitarti.» ribatté lui quasi offeso.
Giorgina imbronciò fronte e labbra, «Tanto meglio.» confermò mestamente.
Pensando che la sua risposta potesse farla sentire poco apprezzata come donna, Kyu Jung volle aggiungere: «Scusa, è che non sei il mio tipo … oltre, sì … ad essere piccolina.»
Giorgina alzò le spalle, «Nemmeno tu sei il tipo d’uomo che mi piace … a parte l'essere asiatico.» doveva aver davvero bevuto oltre il suo limite per farsi scappare una confessione simile.
Lui sorrise sorpreso e incuriosito, «Ti piacciamo noi occhi a mandorla?» lei annuì tornando a bere la birra, «Mi sembri un tantino ubriaca, meglio preparare del caffè!» si alzò in quel momento.
«Voglio un'altra birra!» disse lei staccandosi dalla fessura di latta, dove ci aveva infilato pure la lingua.
«Non sembri reggere bene la birra.» pensò ad alta voce il padrone di casa, proprio mentre lei, in un gesto piuttosto veloce nonostante la mente annebbiata, gli rubò la bevanda, finendola in un sol sorso.
«Ho creato un mostro.» sussurrò interdetto.
Giorgia Alfonso classe 1986, aspirante scrittrice e blogger. Concluse il suo primo vero romanzo all'età di 21 anni. L'inizio fu accompagnato dal genere "urban fantasy", per poi tentare con i romanzi rosa. Con i quali si butta nella sua prima pubblicazione nel 2013 con Sakura e successivamente con Babylove Chocolate nel 2014.
Alcune delle sue passioni la portano nel versante asiatico: non solo musica, cinema e televisione, ma anche le lingua. Inizio' uno studio autodidatta del coreano. Studio che le è servito per relazionarsi con il paese stesso in questi ultimi quattro anni, facendo anche un'esperienza lavorativa di un anno a Seoul, capitale Sud Coreana. Se il Giappone è l'ambientazione di uno dei due romanzi, la Corea invece diventa protagonista nell'altro, grazie ad uno dei personaggi principali della storia. Seoul diviene invece l'ambientazione ideale per il racconto originale "The Stage of Love", che pubblicò nel 2015 su efp, il famoso sito di fan fiction.
Dei suoi libri dicono che ricordino molto i manga o i drama coreani, di cui è una grandissima fan.
Proprio per il suo particolare bagaglio di esperienza, ciò che contraddistingue i romanzi di Giorgia, quasi costituisse una sorta di firma, sono gli amori interculturali, specialmente riguardante Europa ed Asia. Lei stessa infatti ha vissuto, nella vita reale, una relazione di questo tipo con un ragazzo sud Coreano.
Quel che si propone di fare per il futuro, è quello di pubblicare anche uno dei suoi romanzi urban fantasy che, in passato, tanto l'avevano emozionata durante la scrittura.
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che cosa ne pensate?
Vi piace l'ambientazione orientale?
Buone Letture,
Sembrano davvero interessanti :)
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