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20 settembre 2015

Spotlight on... POISON di Daniela Ruggero

Cari Bookworms,
oggi nel solito appuntamento domenicale con la rubrica Spotlight on... nella quale vi segnalo le nuove uscite di autori emergenti o auto-pubblicati, vorrei parlarvi di POISON di Daniela Ruggero, un romance dalle sfumature dark. 

Informazioni e Trama

Titolo: POISON
Autore: Daniela Ruggero
Genere: romance 
Editore: autopubblicato
Data di pubblicazione: 4 settembre 2015


SINOSSI: Sara è una ragazza semplice, dal viso pulito e dal sorriso gentile. La sua vita è stata segnata da un'infanzia dolorosa. Andrea è il rampollo di una famiglia ricca e potente, tradito dal suo più grande amore chiude le porte della sua anima trasformandosi in un cinico maniaco del controllo. 
Il destino li unisce in un incontro casuale e sfuggente. I loro sguardi si incrociano e da quel momento nulla sarà più come prima. Nell'intensità di una storia dettata dal possesso e dalla passione portata al limite, Sarah e Andrea condivideranno le vite, mescolando il dolore dal loro passato alla speranza per il futuro. Ma può un cuore traboccante di rabbia tornare ad amare? 


[Prologo - Poison di Daniela Ruggero]


Guardai la mia vita attraverso il vetro dell’acquario in cui mi ero rifugiata affinché non facesse troppo male rendersi conto di ciò che davvero era. 
Da bambina piangevo perché non possedevo i giochi dei miei coetanei e quando ci riunivamo in giardino, era diversa da loro, non solo per gli abiti che indossavo, per le bambole che non stringevo tra le mani, e per le scarpe che s’illuminavano mentre camminavo, io ero diversa perché non sorridevo mai. Portavo una sorta di muto silenzio addosso. Il terrore di disturbare, fare rumore, essere di troppo mi schiacciava impedendomi di saltare e urlare la gioia di essere al mondo. Non ricordo di aver mai festeggiato un compleanno, o di aver partecipato a una gita scolastica, di essere andata in piscina per quei corsi di nuoto facoltativi a prezzo agevolato che il comune offriva alle famiglie. Io studiavo ogni mia mossa, parola e respiro e a sei anni avevo imparato quando era il momento di rinunciare alla cena e rifugiarmi in camera. Una lieve malinconia si trascinava a ogni mio passo, e mentre le maestre ci esortavano a preparare piccoli doni per la festa del papà, per Natale per Pasqua io non potevo fare a meno di pensare, che tutta la mia energia sarebbe finita nella spazzatura, perché quegli oggetti inutili, amorfi che una sciocca e ignorante inutile puttanella portava a casa, servivano solo ad attirare la polvere e occupare spazio. Come me.
 Anch’io occupavo lo spazio vitale di chi mi aveva messo al mondo per errore perché troppo ubriaco per capire esattamente come indossare un preservativo. Io non  attesi mai babbo natale, la befana o la fatina dei denti. Io non fui mai bambina. 
Imparai presto, troppo presto a nascondere i segni di un’infanzia negata, di un dolore che si allargava nel mio cuore. Io compresi troppo presto, che l’amore non è sempre una fiaba.
 Imparai che il Principe azzurro portava la falce. Che il suo mantello altro non era altro che un sudario di morte.
 Imparai che si può urlare in silenzio il proprio dolore.
 La visione distorta di ciò che i rapporti tra uomo e donna fossero me la portai dentro per sempre. Una fiamma ardeva dentro di me, una sorta di ribellione, di rivincita, ma la soffocai, per amore io la soffocai. 
Attesi tutta la vita una parola di pentimento. La ricerca del perdono. La bambina che viveva dentro di me attese invano di essere amata, anche una sola volta per sbaglio, da chi avrebbe dovuto proteggerla e custodirla. 
Questa è la mia storia.
 Il mio nome è Sara.
 Che cosa ne pensate?

Buone Letture e buona domenica,

1 commento:

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